giovedì 10 marzo 2016

MA IL COMUNE DI BOLOGNA CI E' O CI FA?


UN GENITORE DELLE PRIMARIE DON MARELLA CI CHIEDE LA POSSIBILITA' DI PUBBLICARE UNA SUA LETTERA SUL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA.
LA PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE PRECISANDO CHE E' IL PENSIERO DEL GENITORE.
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Lettera ricevuta da Alessandro Labanti

Maggio è vicino e così anche le elezioni che vedranno la città di Bologna chiamata ad eleggere il primo cittadino e il Consiglio Comunale. Di conseguenza le macchine elettorali stanno già muovendo i primi passi e anche l'attuale Sindaco Merola ha iniziato, come tutti, con la consueta propaganda stilando il primo bilancio del mandato 2011-2016.
E' quindi giusto che come genitore, impegnato da circa 4 anni a seguire i temi della refezione scolastica, tracci un mio personale bilancio sui cambiamenti avvenuti dal 16 marzo del 2015  quando la scelta unilaterale e NON condivisa, dell'attuale Giunta Merola, di mettere in liquidazione la partecipata SeRiBo, a favore di un bando assegnato successivamente a RiBò, modificò profondamente il servizio di refezione scolastica bolognese.
Quanto è stata  importante la decisione dello scorso anno lo stiamo vedendo ora che il bando è "in funzione" (si fa per dire) da circa 6 mesi. Un bando, diciamolo subito, che partiva con un dato molto positivo viste le ottime linee di indirizzo  condivise, guarda caso, con i genitori organizzati come Osservatorio delle Mense Scolastiche Bolognesi.
E allora provo a tracciare questo bilancio servendomi dei puri dati che sono molto impersonali ma quando sono numerosi e variegati possono dare un quadro abbastanza esaustivo della situazione.
Per farlo utilizzerò i dati raccolti dal sito Osservatoriomense.it, strumento creato dall'Osservatorio delle mense Scolastiche Bolognesi per la raccolta della valutazione degli assaggi e delle segnalazioni di non conformità del servizio.
Ad oggi (24 febbraio 2016) il sito dell'Osservatorio può contare su ben 537 rilevatori suddivisi tra Scuole Comunali e Istituti Statali 16 insegnanti, 336 genitori, 127 genitori referenti dei Comitati Mensa,  6 dipendenti comunali dell'ufficio controllo, 9 dipendenti del gestore RiBò, 26 pedagogiste e varia "sbagiuzza".
Andamento mensile del gradimento delle pietanze
All'interno del sistema sono poi stati registrati la bellezza di 1128 assaggi e 229 segnalazioni di non conformità.
Tutta questa mole di dati qualcosa ci dice.
Ad esempio che il gradimento generale da giugno del 2015 (gestione SeRiBo) è miseramente crollato a febbraio 2016 con un preoccupante e costante trend al ribasso per i primi piatti e la frutta per non parlare del tracollo dei secondi e dei contorni.
Non va meglio per la quantità servita in questo primo anno di servizio. In tutti i centri pasti bolognesi la parola scarso e scarsissimo la fa da padrone e in qualsiasi tipologia di piatto, con un evidente problema sui secondi segnalati innumerevoli volte.
Andamento delle valutazioni sulle quantità

Logicamente come da più parti insegnano, la "statistica" è una brutta bestia e manipolare i dati a favore o contro qualcosa è un giochino da ragazzi ma più si analizzano e si interrogano questi numeri maggiormente aumenta la sensazione di un costante e inevitabile crollo del servizio.
Potrei fare decine di esempi e innondarvi di dati rendendo queste due righe maggiormente noiose e inutili di quanto già non lo siano.
Mi limiterò quindi a chiudere con qualche veloce considerazione.
Assaggi mensili per tipologia di assaggiatore
Da inizio anno scolastico i genitori hanno già effettuato 647 assaggi (il 75% del totale); in crescita, rispetto all'anno scorso,  gli assaggi di insegnanti/bidelli che sono ben 158 (18% del totale) mentre il gestore Ribò si ferma a 57 assaggi (7% del totale). Ad oggi appaiono totalmente assenti sulla piattaforma condivisa,  gli assaggi del Comune e dell'USL e relativo Uffici di controllo.
Questa ultima serie di dati non è stata messa a caso. 
La decisione dello scorso anno di cambiare la tipologia del servizio (condivisibile o meno) ha un senso se il controllante (il Comune) esercita un effettivo controllo sul servizio del controllato (RiBò) attraverso il contratto e il rispetto del capitolato.
E' impensabile che questo ruolo così fondamentale per il servizio lo possano sostenere i genitori (organizzati o meno come Osservatorio o altra natura).
Il percorso logico "bando per la refezione scolastica + controllo da parte dell'amministrazione comunale +  eventuali penali da comminare per non conformità sul capitolato e sul contratto" funziona se il controllo dell'Amministrazione è efficace e nel rispetto della piena trasparenza verso i soggetti coinvolti (genitori in primis).
Se questo non avverrà, e i primi mesi non sono dei migliori, la scelta del 2015 si rileverà disastrosa considerando anche che nell'orizzonte politico bolognese non mi pare di intravedere nessuna forza che abbia la forza e la volontà di cambiare la scelta della Giunta Merola ritornando, ad esempio, ad un servizio in corpo all'Amministrazione stessa.

2 commenti:

  1. Si merita veramente un "bravissimo!" l'autore delle elaborazioni statistiche e delle valutazioni. Come dire..... i dati ci danno ragione e vi trovano conferma le sensazioni ricevute direttamente dai bambini (che nella maggior parte dei giorni escono da scuola affamati!).

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  2. Si è vero escono affamati e io spesso porto alla mattina i biscotti, perché pare che manco quelli abbiano (infanzia Viscardi). Il problema che questi i soldi non li spendono e quei pochi che hanno li spendono male. Inoltre due educatrici che si alternano su una classe di 25 bambini non possono credibilmente fare un buon lavoro educativo. Tra l'altro in un momento particolare come questo in cui cresce la presenza di bambini neo-comunitari. Non parliamo quando sono in emergenza che li dividono in due gruppi e li mettono a letto. E'accettabile? Detto questo. Mi trovo concorde sull'analisi in termini generali e mi piacerebbe sapere se la lettera è stata recapitata all'A.C e se la stessa ha dato una risposta. Perché se non vi è riscontro sulle legittime critiche non ha senso partecipare all'osservatorio. Comunque è mio parere che con 4,20 euro a pasto, e non ho idea con che quota integri il Comune, diventa difficile esigere un buon standard qualitativo da confermare nel tempo, soprattutto se quella società deve fare degli utili. Quindi sarà il caso mettere mano alle tasche o chiedere all'A.C. di fare delle scelte politiche precise e circostanziate.

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